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Da oggi su Whatsapp i messaggi vocali diventano scritti con l’ app Speechless, una nuova applicazione della Becreatives di Bergamo, che è in grado di “ascoltare” i messaggi vocali al posto dell’ utente e glieli restituisce sotto forma di testo. Funziona gratuitamente con note audio non più lunghe di 15 secondi, un programma tutto made in Italy per iOS e Android, disponibile in dieci lingue, per risolvere il dramma degli audiomessaggi in chat trasformandole in testo.

Oramai i messaggi vocali su WhatsApp, chiamati WhatsApp audio, sono comodi, pratici ed economici. Le ultime statistiche dimostrano che degli oltre 50 miliardi di messaggi scambiati ogni giorno, il 25% sono note vocali, una percentuale in continua crescita. Però non sempre siamo in grado di ascoltarle con attenzione se ad esempio siamo in ufficio, in riunione, sui mezzi pubblici, o per una questione di privacy. È vero che avvicinando lo smartphone all’ orecchio l’ audio passa automaticamente da vivavoce a telefonata per avere un po’ di riservatezza, ma molti trovano gli audiomessaggi piuttosto molesti e invadenti.

Quindi la soluzione arriva dalla nuova app Speechless (traduzione: “in silenzio”), che si integra nel menu di condivisione del telefono. Quando arriva un messaggio vocale è possibile selezionare l’ apposito pulsante e dopo il successivo riconoscimento vocale, trasformarlo in testo scritto. L’ applicazione non funziona solo con WhatsApp ma con tutti i file audio. Speechless supporta già 10 lingue, dall’ italiano allo spagnolo al russo passando per il portoghese, il tedesco e ovviamente l’ inglese, ed è disponibile per iOS e Android.

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Nel caso dell’ iPhone, funziona con ogni memo vocale registrata tramite il software di sistema. La versione base dell’ applicazione è gratuita e funziona con messaggi fino a 15 secondi di durata, mentre per quelli più lunghi occorre effettuare un acquisto in-app di 2,29 euro, che consente agevolmente di oltrepassare il limite dei 15 secondi. Dietro l’applicazione c’è la bergamasca Becreatives, “un ecosistema creativo”, “gente che crede nelle persone”, “una famiglia”, come recitano gli slogan che si trovano sul loro sito (www.becreatives.com).

Oltretutto gli SMS vocali devono essere caricati inizialmente sul cloud, motivo per cui si dovrà per forza avere una connessione dati, ma considerando la sempre maggiore presenza di hotspot, di Wi-Fi e offerte per l’accesso alla rete da mobile, si tratta di un limite facilmente aggirabile. La funzionalità viene integrata nel menu di condivisione del contenuto: se stai conversando su WhatsApp e selezioni una nota audio, ma non solo su quella chat, in generale all’ interno della memoria del telefono sebbene non funzioni con le note di Telegram, fra le opzioni si vedrà anche l’ icona dell’app. Cliccandoci quei file verranno caricati nel cloud di Speechless, equipaggiato con un algoritmo di riconoscimento vocale, e trascritti in pochi secondi.

Infine se volessimo mandare qualcuno a quel paese con parole volgari e offensive, nella descrizione della app si legge: “Non dire parolacce, sono un app con molta etica, vi censuro”. Un po’ come l’app Textr, solo per Android, l’italiana Speechless risolve insomma il dramma degli audiomessaggi.