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Megaprocessor

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Megaprocessor

James Newman è un ingegnere elettronico che ha speso circa 48.000 euro, sfruttando 40.000 transistor, 10.000 LED e costruito un dispositivo che pesa circa mezza tonnellata (500 kg). L’ideatore è riuscito a eseguire una variante di Tetris e spiega che il progetto è nato con l’intenzione di mostrare visivamente il funzionamento di un processore.

La sua speranza è che il progetto venga sfruttato in ambito educazionale. Su YouTube attualmente sono presenti vari video che mostrano all’opera il sistema; si parte dal funzionamento dei transistor per spiegare man mano concetti più complessi.

James Newman ha iniziato il progetto nel 2012 allo scopo di imparare di più sul funzionamento dei transistor, per poter visualizzare il funzionamento di un processore. E dal momento che più grande è qualcosa meglio si vede, l’ingegnere di Cambridge ha iniziato ad assemblare il suo computer, il Megaprocessor, largo 10 metri ed alto 2. La cosa curiosa è che al momento il suo utilizzo principale è quello di giocare a Tetris.

Megaprocessor, come tutti i moderni processori, è fatto di transistor. Soltanto che invece di utilizzarne di minuscoli integrati in un chip di silicio, usa dei transistor singoli distinti come quelli che vedete. Migliaia. Ed un sacco di LED. L’ingegnere Newman ha realizzato è un computer perfettamente funzionante, con la differenza che tutti i componenti sono però stati realizzati con dimensioni molto maggiori.

megaprocessor

Newman afferma che i computer sono piuttosto opachi: guardandoli è impossibile capire come funzionano. Il problema è che non possiamo rimpicciolirci abbastanza da entrare in un chip di silicio. Ma possiamo seguire la strada opposta: possiamo costruirlo grande a sufficienza da camminarci dentro. Non solo: possiamo anche mettere dei LED su tutto in modo da poter effettivamente vedere i dati che si muovono e la logica che avviene.

Il grande processore costruito dall’ingegnere è a 16 bit, integra una sezione con generici registri, registri speciali, ALU (una generica unità aritmetica e logica destinata all’elaborazione dei dati), la sezione con le funzioni di input e decodifica, la memoria, lo stack, la sezione di controllo di I/O (in totale le varie sezioni, o meglio i moduli, sono 14). Tutto questo ovviamente ha avuto un costo, anche piuttosto elevato: lo sviluppo del Megaprocessor è infatti costato a Newman circa 40.000 sterline in tre anni e mezzo, necessarie tra le altre cose all’acquisto di 40.000 transistor e 10.000 luci a LED. Il risultato è un computer che pesa più o meno mezza tonnellata: l’ingegnere spera che la sua creazione possa essere usata per scopi educativi, anche se è difficile immaginare questo enorme dispositivo che lascia la sua dimora attuale a Cambridge.

Chiunque voglia appassionarsi all’informatica potrebbe quindi avere molto da apprendere dal Megaprocessor, anche se al momento il suo unico utilizzo è quello di “campo da gioco” per partite di Tetris e Tris.

Inoltre il Megaprocessor fa certamente tornare alla memoria macchine come l’ENIAC o l’UNIVAC, computer dell’epoca della II guerra mondiale con applicazioni militari grandi quanto un salone e notevolmente meno potenti di un odierno smartphone economico.