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Come ascoltare al meglio la musica digitale in casa

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Come ascoltare al meglio la musica digitale in casa

Sia che col vostro smartphone quotidianamente ascoltiate Rock, Pop, Ska, Dance, e che lo facciate tramite mp3, servizi di streaming, YouTube o altro, il grosso limite di questi dispositivi è l’ascolto obbligato tramite l’uso di cuffie o dei solitamente ridicoli speaker integrati nel dispositivo stesso.
In realtà esistono molte alternative per un ascolto molto più confortevole e di qualità.

Ogni dispositivo Android o iOS ha, tipicamente, un’uscita cuffie (jack 3.5mm.) o una modalità “wirelss”, ovvero senza cavi, di riproduzione musicale. Tutto sta nel riuscire a far confluire questo flusso audio verso un’impianto di qualità: un impianto stereo hi-end (non proprio alla portata di tutti) oppure un impianto home theatre (solitamente 5 casse).

Questi sistemi, hanno, tipicamente, un’ingresso ausiliario (RCA, come da immagine a seguire) che permetta di collegare dispositivi esterni. Ecco infatti la modalità più semplice per ascoltare musica dal proprio tablet/smartphone sull’impianto di casa: collegare, tramite un cavetto jack stereo – RCA il nostro dispositivo. E’ il metodo più semplice e meno elegante, ma certamente più efficace.

RCA Stereo

Un classico ingresso RCA-Stereo

Il metodo più elegante è quello che permette di utilizzare il Bluetooth o la rete Wi-Fi per collegare il dispositivo all’impianto stereo.
Esistono dei dispositivi standard Bluetooth chiamati per l’appunto “ricevitori Bluetooth stereo” e che, collegandosi con un cavo stereo all’ingresso dell’impianto stereo prima citato, verrà poi “visto” da tutti i nostri dispositivi domestici come punto di riproduzione musicale. Questo significa che comodamente seduti sulla poltrona potremo riprodurre la musica dal nostro tablet/smartphone che reggiamo in mano: il dispositivo, nella lista delle connessioni Bluetooth (vedere menu impostazioni del proprio Windows Phone, Android e/o iOS) visualizzerà il nome del riproduttore acquistato e collegato all’impianto.

Lo svantaggio di questi componenti è intrinseco alle modalità di trasmissione: il Bluetooth non permette di riprodurre un flusso audio di altissima qualità, va da se che il risultato, per quanto godibile non sarà di qualità analoga alla connessione diretta via cavo. Inoltre non è tipicamente possibile superare i 15 mt. di distanza dall’impianto, pena la perdita di connessione.

La terza opzione salva capra e cavoli. Esistono infatti dei dispositivi Wi-Fi che, con il principio similare a quello dei ricevitori Bluetooth stereo (sebbene utilizzino il Wi-Fi anziché il Bluetooth), permettono una trasmissione senza fili di alta qualità assimilabile a quella via cavo. Inoltre la Wi-Fi ha un range operativo solitamente pari a quello della superficie dell’appartamento stesso. Di contro, questi dispositivi hanno una certificazione diversa in base ai dispositivi tramite i quali vengono ingaggiati. Google ha prodotto una certificazione chiamata “Chromecast” utilizzabile dai dispositivi basati sul proprio sistema operativo Android; analogamente Apple ha creato una propria certificazione chiamata “AirPlay”, concepita nello stesso modo ma per i propri dispositivi iOS.

airplay chromecast bluetoothIl “trucco” consiste, all’atto dell’acquisto, nello scegliere dispositivi di riproduzione che abbiano contemporaneamente in sé una duplice certificazione “Chromecast” e “AirPlay” (per non dire anche Bluetooth), al fine di garantirci un acquisto durevole nel tempo e che possa essere utilizzato allo stesso tempo da dispositivi di diversa natura e dai più diversi sistemi operativi.

In ultimo, è bene ricordare come esistano casse (anche di una certa qualità) Bluetooth, Chromecast e AirPlay che integrano in sé tutto quanto serve: l’alimentazione, l’amplificazione, la cassa acustica e il sistema di trasmissione. Questo tipo di dispositivi sono molto comodi in quanto portatili e solitamente ricaricabili in quanto alimentati a batteria.